E dopo la matematica retrocessione, che e' arrivata a seguito della sconfitta di ieri sera contro la Cremonese, gli sportivi amaranto s' interrogano sul futuro della societa'. Il patron genovese Spinelli, confermera' l' iscrizione alla serie C, che pero' si annuncia un ennesimo calvario, con la squadra costruita a zero spese, mentre in C, tutte le altre societa' si rinforzano e si preparano a campionati ambiziosi, vedasi il Grosseto e la Lucchese... Insomma , partite come quella famigerata Livorno- Trento potrebbero essere la consuetudine all' Ardenza, con una squadra amaranto, composta dai soliti raccattati, come quest' anno praticamente. L' altra possibilita' e' che il patron genovese non iscriva la squadra al campionato di serie C con la possibilita' di ripartire dalla serie D o dall' Eccellenza Toscana, dove il Livorno ritroverebbe il Piombino, per un derby dal sapore di anni 50". Ma e' chiaro che in ogni caso, i gloriosi colori amaranto sarebbero villipesi, ed allora non e' meglio chiudere con il Livorno calcio e per sempre? Se non c' e' possibilita' di legare il nome di Livorno ed i gloriosi colori amaranto, ad una vera societa' di calcio, seria ed ambiziosa, allora e' meglio per tutti, per i tifosi e per la citta' intera, " Staccare la spina " e lasciare che a rappresentare il calcio a Livorno siano societa' piu' dinamiche ed entusiaste, come la Pro Livorno in serie D o l' Armando Picchi, speriamo ripescato in Eccellenza. Perche' se non ci sono compratori seri per il Livorno, e non filibustieri come quel libanese trapiantato in Olanda, allora e' meglio che il sindaco di Livorno, faccia togliere il nome della citta' ed i colori amaranto, a questa dirigenza genovese, che non puo' continuare ad umiliare una citta' intera.
FRANCO
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