E purtroppo, come da sempre sostenuto in questo spazio di libera critica, l' intervento del sindaco di Livorno, Luca Salvetti, in relazione al caos societario, doveva essere fatto molto prima. Il convocare questi sedicenti soci del Livorno calcio, solo per la giornata di giovedì prossimo, scusate tanto, ha tutto l' aspetto di una celebrazione di un funerale, quello del Livorno, perche' entro oggi, come scrive il Tirreno, occorre urgentemente pagare oltre 600.000 euro per gli emolumenti a giocatori e tecnici oltre alle relative fidejussioni accessorie. Il non espletare queste scadenze finanziarie sicuramente provochera' l' arrivo dei primi punti di penalizzazione a danno della societa' amaranto, e nel caso di ulteriore mancato pagamento degli emolumenti , arriveranno altre penalizzazioni, con probabile messa in mora della societa' da parte dei giocatori e tecnici, con la conseguente rescissione dei contratti, un fuggi fuggi generale e con il Livorno radiato dai campionati professionistici. Non sono da escludere neppure indagini sulla complessa rete d' intrecci societari e finanziari intercorrente tra Livorno e Carpi, dove un istituto bancario si e' fatto garante delle relative acquisizioni di queste societa', mentre i regolamenti vietano di possedere due societa' di calcio nella stessa categoria. Sindaco Salvetti, che quindi interviene quando purtroppo i giochi ci sembrano gia' fatti, con il crash societario dietro l' angolo. Intendiamoci, questo e' tutto un piano prestabilito e cinico, di chi voleva mollare la societa', lucrando al massimo con le ultime cessioni, vedasi Gasbarro e Bogdan tanto per fare qualche esempio, per poi arrivare ad un fallimento pilotato, a cui come tifosi amaranto stiamo assistendo impotenti. Sindaco di Livorno che dovrebbe vietare l' uso dello stadio e del nome del Livorno a questa sedicente societa', attivandosi per far ripartire il calcio a Livorno da piu' solide basi, dalla serie D ma con un' altra societa', non questi impresentabili innominati....
NELLO BALISTRACCI
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