Agonia del Livorno : gli sportivi amaranto chiedono alle istituzioni cittadine d' intervenire subito per fermare lo scempio dei colori amaranto

 E dopo le penalizzazioni in classifica che hanno condannato il Livorno alla serie D, dopo il deferimento del presidente amaranto Giorgio Heller da parte della Procura Federale, e' ovvio che questa dirigenza non e' piu' credibile e sta trascinando la Vecchia Unione Sportiva Livorno verso il baratro, ovvero lo schianto finale. Non piu' credibile infatti chi sostiene che tra pochi giorni sara' effettuato l' aumento di capitale , utile per finire la stagione calcistica, non piu' credibile chi continua a giorni alterni  nell' annunciare l' ingresso in societa' o di quel " tal Favilla " ( personaggio che di cui la testata giornalistica " Codice Rosso ", fornisce un ampio report assolutamente non rassicurante circa la credibilita' del personaggio...) , o di quell' indu' , tal Maurya. La realta' delle cose , invece ci dice che questo Livorno e' ancora eterodiretto dalla citta' della Lanterna, con l' interesse ovviamente a prolungare la sua infinita agonia anche il prossimo anno, in serie D, con lo scopo di evitare il fallimento della societa', sotto oltre 3 milioni di debiti, e quindi guai ben peggiori. Ma in questo scenario, le ultime partite di campionato , a partire da quella ardenzina contro il Como capolista, rappresentano un' atroce agonia, un supplizio che non ha fine, per gli sportivi amaranto, il cui livello di sopportazione e' giunto al limite e per questo  , questi tifosi chiedono sui vari social media una sola cosa : chiedono ai vertici istituzionali cittadini, ovviamente a partire dal sindaco, di attuare azioni concrete e decisive per porre fine a questo supplizio continuo dei gloriosi colori amaranto, e per questo invocano la chiusura dello stadio, per impedire di continuare con questa vergognosa farsa, un autentico " disastro sportivo ", le cui vittime principali sono gli sportivi amaranto, costretti ad assistere alla vergognosa umiliazione dei gloriosi colori cittadini da parte di una dirigenza impresentabile.

NELLO BALISTRACCI


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