I soliti patetici appelli agli imprenditori livornoni per salvare il Livorno

 Ed a pochi giorni dall' uscita totale dal calcio professionistico del Livorno calcio, con la messa in liquidazione della societa' e quindi con il suo probabile fallimento, ecco che i soliti telegiornalisti labronici, escono con patetici appelli rivolti agli imprenditori livornoni, affinche' salvino la societa' amaranto, magari ripianando i debiti fatti dai genovesi. Appelli patetici come detto e fuori tempo massimo, perche' si doveva mobilitare la citta'  e le categorie economiche cittadine, gia' da qualche anno, quando era chiaro il tentativo della dirigenza genovese di affossare la societa, non ora a pochissimi giorni dal crac definitivo. E poi gli imprenditori livornoni, che tra l' altro hanno sempre ignorato il calcio a Livorno, perche' dovrebbero fare " i babbo Natale ", facendo beneficienza e togliendo dai guai chi ha fatto gestioni dissennate del Livorno calcio? Inoltre cosa offre la citta' e soprattutto l' amministrazione comunale a chi in citta' voglia investire nel Livorno calcio?  Non c' e' uno stadio decente, non ci sono impianti sportivi, non c' e' niente di niente e sindaco ed amministrazione comunale , ad oggi, non hanno un piano per la riqualificazione della Cittadella dello Sport all' Ardenza, perche' hanno solamente sprecato quasi 3 milioni di euro, per la ripartenza delle competizione ippiche al Caprilli, un' autentica pagliacciato oltre che spreco di denaro pubblico. Quindi basta con questi patetici ed inutili appelli agli imprenditori livornoni, si prenda atto che il calcio professionistico a Livorno e' morto e sepolto, e la vera dimensione calcistica della citta' di Livorno, e' ovviamente il calcio dei dilettanti, quello della Pro Livorno e quello dell' Armando Picchi. E del resto la dimensione economica e sociale cittadina e' questa , inutile illuderci ed illudere.

FRANCO


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