Trattative per l' acquisto della Pro Livorno ? Prova provata del fallimento dell' operazione di rilancio del calcio amaranto ( di Vito Borrelli )



Il Tirreno ha costruito l’epica e il pathos che hanno accompagnato la nascita dell’US Livorno, una società  scaturita sostanzialmente dal suo cilindro.

Lo ha fatto per deferenza nei confronti del Sindaco, con sottomissione ai velleitarismi, al protagonismo di costui. 

Ma ne ha anche considerato le implicazioni commerciali, come succede nel mondo dell’informazione: il racconto è dotato di quegli attributi che appaiono vantaggiosi alle vendite.

Nei fatti, tuttavia, l’US Livorno è una realtà figlia dell’artificio, fondata sulla retorica evocativa della sua denominazione, priva di trascorsi e di strutture, incapace d'attività complementari e collaterali. 

Nemmeno possiede il titolo sportivo che la battezza creatura dell’intera città, si sostiene sull'entusiasmo irriflessivo dei tifosi più appassionati.

Un’operazione politica, e prodotto di marketing mediatico, che non ha consolidato stabilità organizzativa e economica.

Gli investimenti iniziali si sono così tramutati in spesa a fondo perduto, che ha consentito solo i primi passi. Insufficienti per mettere in moto un ciclo virtuoso di autogenerazione finanziaria. Dietro l'angolo c'è il fallimento.

Si prospettano, dunque, aggiustamenti, rimedi, passi indietro, ritirate strategiche. 

Che tuttavia, nelle cronache del solito Tirreno, diventano altrettante tappe gloriose d’una marcia trionfale senza fine.

VITO BORRELLI


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