E stasera sfila per le vie e le piazze " Il Pomezia Pride "....

E finisce molto male, il tentativo politico imbastito dal sindaco di Livorno, unitamente al suo cerchio magico ( liste civiche e solite vecchie glorie amaranto...) . di usare il nome del Livorno per scopi elettorali, vedasi usare i colori amaranto per ottenere la ricandidatura a sindaco da parte del Partitone e delle citta'. Questa squadra, allestita alla meno peggio la scorsa estate, con giovani di poche speranze e giocatori ormai con le scarpe al chiodo, le solite vecchie glorie amaranto, dopo aver concluso un campionato dove non ha mai brillato , ha finito il suo calvario con il triangolare promozione perso con Figline e Tau, ed oggi perdendo 7 a 5 ai rigori ( partita regolare 2 a 1 per i laziali ), ha visto definitivamente sfumare la promozione in serie D. Chi scrive, a scanso di essere ripetitivo , aveva piu' volte detto di stare fermi un anno con il calcio a Livorno, cercando di costruire una societa' con solide basi, dalla sede, e con imprenditori locali disposti a impegnarsi per squadra, stadio e centri sportivi, gli elementi fondamentali per ripartire seriamente con il calcio. Ma la volonta' del sindaco e' stata quella di ripartire subito , così all' insegna dell' improvvisazione, chiamando il solito prenditore di foravia da Prato, come presidente della societa', ma il suo operato a qualche qualche comizietto con i soliti noti del club Magnozzi, si e' dimostrato a dir poco evanescente, perche' ad oggi l' Us Livorno non ha una sede , non ha uno stadio decente, e soprattutto non ha campi sportivi per gli allenamenti della prima squadra e delle giovanili. Ed ora alla luce della mancata promozione in serie D, anche la fusione con la Pro Livorno ci sembra una scelta illogica , sicuramente da terminare. La societa' biancoverde deve andare avanti per la sua strada, con il suo impianto sportivo, con il suo ottimo settore giovanile ( scudetto nel campionato degli Juniores..), senza seguire le sirene dei soliti prenditori di foravia. Quanto al presidente Toccafondi, e' probabile che molli tutto e se ne ritorni a Prato, perche' investire un altra milionata di euro per il campionato d' Eccellenza non e' assolutamente fattibile. E per quanto riguarda Bandecchi, l' imprenditore romano, primo sponsor della societa' amaranto, e' probabile che anch' esso si disimpegni dall' Us Livorno, perche' a Terni sta ottenenendo quello che voleva, vedasi la realizzazione del nuovo stadio e dei nuovi centri sportivi per le Fere rossoverdi di cui e' l' ambizioso patron ed il prossimo anno puntera' decisamente alla promozione in serie A. Crediamo che con questa umiliazione , l' ennesima subita dall' Us Livorn a Pomezia, la storia di questa societa' finisca qui, e pertanto a Livorno il calcio e' veramente all' " anno zero " per cui le possibilita' per il futuro sono queste : o la Pro Livorno e l' Armando Picchi si rafforzano e puntano decisamente alla serie D il prossimo campionato, oppure il calcio a Livorno sara' solamente queste categorie inferiori come l' Eccellenza Toscana . FRANCO

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