E fa comunque pensare il fatto che un buon giocatore per la serie D, Diana, si sia accasato al Gavorrano, perche' la societa' rossoblu e' solida ed ambiziosa, con un patron che non lascia nulla d' intentato pur di conquistare la promozione in serie C. Diana avrebbe rifiutato l' Us Livorno, perche' evidentemente il ritorno economico e' inferiore a quello offerto dal Gavorrano e perche' la societa' e' in Eccellenza. Vicende che fanno capire come l' interesse e l' appetibilita' di Livorno per i calciatori sia veramente scesa ai minimi termini. Ed allora diciamocela tutta, a Livorno siamo all' anno zero del calcio, se non viene creata una societa' solida, seria, che sappia programmare obiettivi ambiziosi, contemporaneamente alla realizzazione delle infrastrutture sportive, come campi da gioco e nuovo stadio, beh, allora possiamo davvero andare al mare e pure con le infradito. Tutto questo perche' il calcio moderno oggi e' fatto da gruppi finanziari internazionali , che investono anche in Italia, vagliano eventuali ritorni economici. Ultimo esempio, il Palermo acquisito dagli emiri arabi che controllano il Manchester City unitamente ad altre squadre . Ecco questo e' il calcio dei magnati e del business e non certamente quello delle vecchie glorie , delle ribotte con le vecchie glorie amaranto ( con l' immancabile foulard al collo anche a 42 gradi...) , e soprattutto non e' il calcio di un club di tifosi che dice di rappresentare l' intera citta' e nemmeno e' il calcio di chi usa i colori amaranto per farsi la prossima campagna elettorale ( con tanto di tifosi facinorosi che lanciano i fumogeni addosso alle famiglie con bambini....vedasi i fatti della Terrazza Mascagni...)
DANILO NESTI
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