Rocchi: “Maria Sole arbitrerà in A perchè è brava”. Successo del seminario sul Var, organizzato da Ast e Ussi, con la collaborazione dell’Aia




"Stiamo pensando ad alcuni automatismi per segnalare il fuorigioco, anche su indicazione dell'International board, ma serviranno valutazioni e verifiche. Per quanto riguarda Maria Sole Ferrieri Caputi, posso dire che nella prossima stagione arbitrerà in serie A perchè è brava e non perchè donna. Noi non abbiamo quote rosa o azzurre, ma ci basiamo su un unico criterio: la capacità". Sono le anticipazioni di Gianluca Rocchi, designatore degli arbitri, durante il seminario organizzato dall'Associazione Stampa Toscana e dal Gruppo toscano giornalisti sportivi-Ussi, in collaborazione con l'Aia, nell'auditorium Giovanni Spadolini del Consiglio regionale della Toscana.



Il tema era: “Arbitrare al tempo del Var. L’interpretazione e l’applicazione delle regole del gioco del calcio alla luce delle nuove tecnologie”. 


Dopo i saluti iniziali di Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana; Sandro Bennucci, presidente dell'Associazione Stampa Toscana; Giampaolo Marchini, presidente del Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Toscana; e Franco Morabito, presidente Ussi Toscana, si è aperto un ampio confronto con domande e risposte su un argomento sempre dibattuto nel mondo giornalistico sportivo: la figura dell’arbitro e la sua delicata funzione.


L’Associazione italiani arbitri era rappresentata da due dei suoi massimi esponenti: il vicepresidente Duccio Baglioni, ex arbitro e assistente arbitrale, e Gianluca Rocchi, ex arbitro internazionale a attuale designatore degli arbitri per i campionati di serie A e B, accompagnati dal giornalista Luca Calamai, addetto stampa dell’AIA.


Sandro Bennucci ha guidato i lavori e moderato il dibattito cui hanno partecipato oltre quaranta colleghi ai quali sono stati riconosciuti cinque crediti formativi.


Nel corso dell’evento l’evento è stato anche proposto un interessante filmato sulla storia arbitrale, realizzato da Massimo Cervelli, vice presidente del Museo della Fiorentina, e dallo studioso della storia del calcio Marco Vichi.

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