Chiaro l' intento di questi sedicenti prenditori del Livorno

 E l' abbiamo capito tutti a che gioco stiano giocando questi sedicenti prenditori del Livorno, con a capo un imprenditore di origini labroniche ma livornese d' adozione. Senza sborsare un eurino vorrebbero impadronirsi del Livorno calcio, aizzando la piazza , soprattutto composta dai soliti tifosi ballisti. E per ottenere facili consensi e far pressione sull' attuale patron del Livorno oltre a vantare l' appoggio della tifoseria, tirano fuori le solite fin troppo logore ex bandiere amaranto, con lo scopo di fare terra bruciata intorno all' attuale patron del Livorno, il brasileiro Joel Esciua, il quale fa benissimo ad ignorare questa sedicente cordata, essendo intenzionato a mantenere il timone dell' Equipo Amaranto. Tutto questo, perche' chi vuole rilevare il Livorno dovrebbe offrire oltre 700.000 euro, la somma pagata da Esciua per rilevare la societa', quindi cash e niente discorsi, che come noto a Livorno li porta via il vento mentre le biciclette... Ma vi e' un rischio altissimo per la prossima stagione calcistica : se il club Magnozzi toglie l' uso del marchio Us Livorno al patron Esciua, si potrebbero avere due societa' amaranto : una quella di Esciua, magari con un altra denominazione, e poi l' altra squadra, quella di questo signor Locatelli e della Infront, con il sostegno del club Magnozzi e la denominazione ufficiale di Unione Sportiva Livorno 1915. Ma in serie D ci sarebbe solamente la squadra del patron brasileiro, il quale punterebbe ad una eventuale promozione in serie C, per poi rivendere la societa' a cifre ben piu' alte di quando la rilevo' dall' ex patron Toccafondi. Una situazione assolutamente caotica si sta dunque profilando per il calcio a Livorno e la colpa e' di questo tifo politicizzato e del solito mondo telegiornalistico labronico sempre pronto a buttarsi dietro questi nuovi prenditori ed improvvisi...

DANILO NESTI


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