- Ottieni link
- X
- Altre app
- Ottieni link
- X
- Altre app
Le vicende del calcio a Livorno m’incuriosiscono ma al tempo stesso le trovo losche, con diversi soggetti (politici, media) che, per interessi diversi, speculano sul fenomeno e mestano strumentalmente nel torbido.
Ai pochi tifosi residuali, sballottati di qua e di là, la passionaccia fa da cappuccio oscurante, impedendo loro di giudicare con la necessaria obiettività critica.
E così una domanda viene alla mente: cos’è la squadra del cuore?
È l'attrazione per un logo, per un marchio?
Direi di no, a me sembrerebbe un morboso feticismo, una patologia della psiche. Troverei sconcertante se col semplice elemento grafico/nominale si potesse scatenare quel possente attaccamento. Tutt’al più logo e marchio sono la ciliegina che decora la torta.
E allora, la squadra del cuore si realizza mediante l’atto privato col quale si costituisce una società?
Nemmeno. Troppo deprimente pensare che tutti quei sentimenti possano insorgere per causa d’un documento notarile.
Piuttosto, risponderei, il patrimonio significante della squadra del cuore si compone di tradizione, ovvero quella profonda consapevolezza della continuità d’un'oggettività identitaria.
È una realtà a cui sono assegnati valori e idealità, e costituisce la rappresentazione simbolica del campanile.
È il massimo emblema, in campo sportivo ma non solo, dei caratteri riconoscibili della comunità. Testimonianza d'una storia collettiva che accomuna, d'un progetto condiviso che lega.
A una tal realtà corrisponde il riconoscimento della Federazione e la concessione del titolo sportivo.
Eppoi, passando dalle astrazioni alla concretezza…
La squadra del cuore è una struttura che sia centro del fermento sociale e degli interessi, è impiantistica sportiva in dotazione stabile (di proprietà o in concessione), vivaio che tonifichi il legame con la città, merchandising e attività collaterali che alimentino l’eccitazione e gli stati d’animo.
Una sede che custodisca i ricordi, i trofei, le imprese, che documenti l'amore la fedeltà la riconoscenza degli sportivi, che ripercorra lo stretto intreccio sentimentale con la città.
Ebbene, se partiamo da una visione simile, ne discende lo squallore delle vicende affaristiche che si sviluppano intorno al calcio livornese, fatto di malinconici passaggi societari, di soldi veri che girano intorno a una realtà inesistente, illusoria, posticcia.
E con la Curva che par esser considerata alla stregua d'un parco buoi. Chi compra la società diventa beneficiario di tutte le utilità collegate al tifo.
VITO BORRELLI
Commenti
Posta un commento